Il Consiglio e la Fondazione nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato un documento che esamina le principali caratteristiche del contributo a fondo perduto introdotto dall'articolo 1 del Decreto "Sostegni" (DL 22 marzo 2021 n. 41), convertito con modificazioni dalla legge n. 69 del 21 maggio 2021, analizzando, in particolare, i presupposti per la fruizione del beneficio, le indicazioni di prassi amministrativa sulla corretta quantificazione del contributo e le modalità di predisposizione e trasmissione della relativa istanza.
Il contributo, ricordiamo, è riconosciuto ai soggetti esercenti attività d'impresa, arte o professione e a quanti producono reddito agrario, titolari di partita IVA, a condizione che abbiano subìto una riduzione non inferiore al 30% dell'ammontare medio mensile del fatturato dell'anno 2020 rispetto a quello dell'anno 2019.
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Contratto di affitto di fondo agricolo
L’affitto agricolo è un contratto con cui il locatore si obbliga a concedere all’affittuario un’azienda o un fondo, per uso agricolo e perché ne raccolga i frutti ed i proventi, e l’affittuario si obbliga a pagargli in corrispettivo un fitto. Il fitto può consistere in denaro, in una quota dei frutti (mezzadria) o in una prestazione in natura.
Costituzione fondo patrimoniale da parte dei coniugi
Il fondo patrimoniale è disciplinato dagli artt. 167-171 del codice civile, che lo definisce come un complesso di beni determinati che realizzano un patrimonio di destinazione.
Questo istituto è stato introdotto nell’ordinamento nazionale con la riforma del diritto di famiglia del 1975, L. 151, andando a sostituire il “patrimonio familiare”, che era disciplinato dall’art. 177 del codice civile.
Esso può essere costituito da uno o da entrambe i coniugi, o da un terzo ed è destinato dal titolare a garantire e soddisfare i bisogni della famiglia.
La soddisfazione di tali bisogni avviene attraverso i frutti, che derivano dall’impiego dei beni costituiti in fondo patrimoniale.
Attraverso questo strumento giuridico i coniugi, quindi, danno vita ad un patrimonio autonomo e separato, costituito per garantire la stabilità economica della famiglia.
Modello di memoria difensiva contro uno schema d’atto 2025
Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.
Sono fondamentali alcuni passaggi:
La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.
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