Il 24 aprile scorso il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha sottoscritto l'aggiornamento del Protocollo sulle misure per il contrasto al Covid 19 negli ambienti di lavoro, integrato in vista dell'avvio della fase 2.
"Gli studi professionali ripartono in sicurezza", ha dichiarato Stella.
"Dopo oltre due mesi di blocco forzato delle attività produttive, gli studi professionali possono riaprire, rispettando rigorosamente le misure di sicurezza previste dal Protocollo integrato".
"Per assicurare un rientro in massima sicurezza sono state rafforzate alcune misure che vanno dall'utilizzo di dispositivi di protezione individuale alla sanificazione straordinaria degli ambienti di lavoro, dal distanziamento delle postazioni di lavoro alla previsione di orari differenziati" ha proseguito Stella. "In questa fase la figura del medico del lavoro assume un ruolo di assoluto rilievo, perché dovrà certificare anche l'avvenuta negativizzazione dei lavoratori risultati positivi al Covid - 19".
"Sarà comunque una riapertura graduale anche per venire incontro ai problemi di mobilità dei trasporti connessi alla fase 2", ha concluso il presidente di Confprofessioni. "In quest'ottica si è deciso di valorizzare ulteriormente il lavoro a distanza, potenziando il ricorso agli strumenti di smart working. Ma stiamo valutando l'ipotesi di richiedere una forma di decontribuzione per garantire continuità alle attività professionali e alleggerire il sovraccarico dei trasporti".
Atto dichiarativo di impresa familiare
L'art. 230 bis del codice civile costituisce una norma di chiusura in quanto regola i rapporti che si vengono ad instaurare tra titolare dell'impresa e suoi collaboratori - parenti e affini - quando tra questi non sia stato configurato un diverso rapporto [quale prestazione di lavoro subordinato (art. 2094 del codice civile), società (art. 2251 del codice civile), associazione in partecipazione (art. 2549 del codice civile), o comunione di azienda (art. 177 del codice civile)].
Ad ogni modo, quando il rapporto tra familiari risulta inquadrabile nell'ambito dell'impresa familiare, la norma prevede che qualora i collaboratori prestino la loro attività di lavoro in modo continuativo nella famiglia o nell'impresa familiare, gli stessi hanno diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato, a partecipare:
Ricorsi per decadenza dei termini: avviso di accertamento e cartella di pagamento
Due modelli di ricorso utili a eccepire la decadenza del potere impositivo e di riscossione dell’amministrazione finanziaria, nei casi di notifica tardiva di avvisi di accertamento e cartelle di pagamento, anche alla luce della normativa emergenziale COVID-19.
Ricorso avverso avviso di accertamento. Eccezione di decorso del termine decadenziale
La sospensione di cui all'art. 67. D.L.n.18/2020, pari ad 85 giorni non può essere considerata operante, come confermato dalla stessa Agenzia delle entrate nella circolare 20.08.2020, n. 25, secondo cui "…può ritenersi ormai superata ….” in quanto lo stesso periodo (8 marzo - 31 maggio 2020) è ora ricompreso nel più ampio arco temporale in cui opera la proroga dei termini di decadenza disciplinata dall'articolo 157, D.L. n. 34/2020.
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