Il Consiglio di Stato, con la sentenza 4 febbraio 2020, n. 879, ha statuito che il rimborso per le bollette a 28 giorni deve avvenire in modo automatico e non devono essere gli utenti a farne istanza.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (sez. VI), con la citata sentenza, ha respinto l'appello proposto dalla compagnia telefonica Vodafone Italia, contro l'AGCOM, con l'intervento di alcune associazioni di consumatori (Unione per la difesa dei consumatori, l'Associazione Codici, il Codacons, l'Austel Onlus, l'Associazione Movimento Consumatori).
Il ricorso era teso alla riforma di due sentenze del TAR Lazio (Sez. III, n. 11304/2018 e n. 12481/2018).
Per il Consiglio di Stato i rimborsi per le tariffe a 28 giorni devono avvenire in modo automatico, mentre la pratica finora attuata ha visto le compagnie rimborsare unicamente coloro che, in modo esplicito, avevano inoltrato.
Per scaricare il testo della sentenza del Consiglio di Stato n. 879/2020 clicca qui.
Ricorso avverso avviso di accertamento. Eccezione di decorso del termine decadenziale
La sospensione di cui all'art. 67. D.L.n.18/2020, pari ad 85 giorni non può essere considerata operante, come confermato dalla stessa Agenzia delle entrate nella circolare 20.08.2020, n. 25, secondo cui "…può ritenersi ormai superata ….” in quanto lo stesso periodo (8 marzo - 31 maggio 2020) è ora ricompreso nel più ampio arco temporale in cui opera la proroga dei termini di decadenza disciplinata dall'articolo 157, D.L. n. 34/2020.
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