Martedì 24 ottobre 2023

Verbale di assemblea di S.r.l. per ASSEGNAZIONE BENI AI SOCI

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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La legge di bilancio 2023 (L. 197/2022, Art. 1, commi da 100 a 105) ha riproposto la possibilità, per le società, di assegnare e/o cedere ai soci, in modo agevolato, gli immobili diversi da quelli strumentali per destinazione (oltre ai beni mobili registrati), ovvero di trasformare in società semplice le società commerciali che hanno come oggetto esclusivo o principale la gestione dei suddetti beni. Le norme della legge di bilancio di fatto ripropongono la medesima disciplina da ultimo prevista dalla legge di stabilità 2016.

L’assegnazione agevolata dei beni ai soci può avvenire in occasione di:

  • distribuzione dell’utile d’esercizio;
  • distribuzione/ripartizione di riserve (di utili o di capitale);
  • riduzione del capitale sociale (per esempio in ipotesi di recesso di un socio).

Abbiamo pubblicato un verbale da adottare per le S.r.l. che intendono formalizzare la decisione con il metodo assembleare in ipotesi di distribuzione di dividendi a valere sulle riserve disponibili. Il verbale è facilmente adattabile anche ad altri casi ma è opportuno che tali decisioni vengano assunte con il consenso unanime dei soci.

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DOCUMENTI E SERVIZI IN EVIDENZA:
  • Costituzione fondo patrimoniale da parte dei coniugi

    Il fondo patrimoniale è disciplinato dagli artt. 167-171 del codice civile, che lo definisce come un complesso di beni determinati che realizzano un patrimonio di destinazione.

    Questo istituto è stato introdotto nell’ordinamento nazionale con la riforma del diritto di famiglia del 1975, L. 151, andando a sostituire il “patrimonio familiare”, che era disciplinato dall’art. 177 del codice civile.
    Esso può essere costituito da uno o da entrambe i coniugi, o da un terzo ed è destinato dal titolare a garantire e soddisfare i bisogni della famiglia.
    La soddisfazione di tali bisogni avviene attraverso i frutti, che derivano dall’impiego dei beni costituiti in fondo patrimoniale.
    Attraverso questo strumento giuridico i coniugi, quindi, danno vita ad un patrimonio autonomo e separato, costituito per garantire la stabilità economica della famiglia.

    a cura di: Dott.ssa Cinzia De Stefanis
  • Atto costitutivo circoli

    Non è richiesta una forma determinata né per la costituzione dell’associazione non riconosciuta, né per i singoli contratti di adesione.
    Solo quando all’atto della costituzione o della singola adesione vi siano conferimenti di beni immobili o di altri diritti reali immobiliari per un tempo eccedente i nove anni o per un tempo indeterminato, è obbligatoria la forma dell’atto pubblico o della scrittura privata a pena di nullità (art. 1350 c.c.).

    In tutti gli altri casi si può ricorrere all’atto pubblico, alla scrittura privata o anche ad un accordo verbale, purché venga espressa da più persone l’intenzione di svolgere in modo continuativo un’attività di comune interesse e di destinare a tale scopo un’organizzazione e i mezzi patrimoniali necessari.
    La costituzione può essere immediata o progressiva.

    a cura di: Dott.ssa Cinzia De Stefanis
  • Atto dichiarativo di impresa familiare

    L'art. 230 bis del codice civile costituisce una norma di chiusura in quanto regola i rapporti che si vengono ad instaurare tra titolare dell'impresa e suoi collaboratori - parenti e affini - quando tra questi non sia stato configurato un diverso rapporto [quale prestazione di lavoro subordinato (art. 2094 del codice civile), società (art. 2251 del codice civile), associazione in partecipazione (art. 2549 del codice civile), o comunione di azienda (art. 177 del codice civile)].
     Ad ogni modo, quando il rapporto tra familiari risulta inquadrabile nell'ambito dell'impresa familiare, la norma prevede che qualora i collaboratori prestino la loro attività di lavoro in modo continuativo nella famiglia o nell'impresa familiare, gli stessi hanno diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato, a partecipare:

    • agli utili dell'impresa familiare;
    • ai beni acquistati con essa e agli incrementi dell'azienda, anche in ordine all'avviamento.

    a cura di: Dott.ssa Cinzia De Stefanis

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