Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha reso disponibile sul proprio sito internet la Nota trimestrale relativa al IV trimestre 2021, tratta dal Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie, che riporta le attivazioni, le trasformazioni a tempo indeterminato e le cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato, oltre a descrivere le consistenze e le dinamiche tendenziali dei tirocini extracurriculari.
Nel quarto trimestre del 2021, le attivazioni dei contratti di lavoro, calcolate al netto delle trasformazioni a tempo indeterminato, sono risultate 2 milioni e 889 mila, in aumento del 23,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (pari a +550 mila contratti), e hanno riguardato 2 milioni e 143 mila lavoratori, con un aumento tendenziale di +19,6% (pari a oltre 351 mila individui).
Considerando anche le trasformazioni a Tempo Indeterminato, pari a poco più di 243 mila, il numero complessivo di attivazioni di contratti di lavoro raggiunge 3 milioni 132 mila, in crescita del 22,9%, pari a 583 mila attivazioni in più rispetto al corrispondente periodo del 2020.
L’aumento delle attivazioni ha coinvolto in misura maggiore il Nord (+29,8%) rispetto al Centro (+19,5%) e al Mezzogiorno (+16,7%).
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Contratto di cessione dei diritti al brevetto
Con il "contratto di cessione" il titolare trasferisce a titolo definitivo il proprio diritto, perdendone la proprietà a favore del cessionario, di regola dietro pagamento di un prezzo.
Generalmente si ricorre alla stipulazione di contratti di cessione di tecnologie quando non si ha interesse ad essere presenti nello specifico mercato al quale si riferisce il prodotto o procedimento inventato; mentre si ricorre alla cessione di un segno distintivo quando non si intende più utilizzarlo, solitamente a seguito dell'alienazione dell'azienda alla quale il segno si riferiva.
Formulario del professionista d’impresa
Il formulario del professionista d’impresa, guida, in maniera pratica ed efficace, alla stipula delle diverse tipologie di contratti, quali l’affitto d’azienda, l’agenzia, l’assicurazione e l’associazione in partecipazione per citarne alcuni.
L'opera raccoglie un'ampia varietà di formule relative alla gestione della vita d’impresa e, grazie al suo taglio pratico, offre un ausilio indispensabile per orientare gli operatori del settore in una materia connotata da un crescente grado di complessità per effetto dei ripetuti interventi del legislatore e delle continue elaborazioni giurisprudenziali.
Atto dichiarativo di impresa familiare
L'art. 230 bis del codice civile costituisce una norma di chiusura in quanto regola i rapporti che si vengono ad instaurare tra titolare dell'impresa e suoi collaboratori - parenti e affini - quando tra questi non sia stato configurato un diverso rapporto [quale prestazione di lavoro subordinato (art. 2094 del codice civile), società (art. 2251 del codice civile), associazione in partecipazione (art. 2549 del codice civile), o comunione di azienda (art. 177 del codice civile)].
Ad ogni modo, quando il rapporto tra familiari risulta inquadrabile nell'ambito dell'impresa familiare, la norma prevede che qualora i collaboratori prestino la loro attività di lavoro in modo continuativo nella famiglia o nell'impresa familiare, gli stessi hanno diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato, a partecipare:
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