Lunedì 17 giugno 2024

Badante convivente a tempo pieno: quali costi bisogna affrontare

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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L'Associazione nazionale dei Datori di Lavoro Domestico (Assindatcolf) ha pubblicato un utile approfondimento per tutte le famiglie che si trovassero nell'esigenza di assumere una badante convivente a tempo pieno, per fornire assistenza continuativa ad una persona non autosufficiente. 
Dunque, conoscere in anticipo le spese che si dovranno affrontare, permette di pianificare al meglio, anche sotto il profilo economico, il percorso che si si trova ad intraprendere.

La badante convivente a tempo pieno per 54 ore la settimana, come prevede il Ccnl per questa categoria di lavoratori, per il 2024 ha una retribuzione lorda mensile di 1.127,04 euro, a cui bisogna aggiungere:

  • i ratei di tredicesima;
  • le ferie;
  • il tfr;
  • l’indennità di vitto e alloggio (nell’anno corrente pari a 195,60 euro).

Inoltre, il datore di lavoro domestico è tenuto a versare trimestralmente i contributi previdenziali Inps, oltre ai contributi di assistenza contrattuale da versare obbligatoriamente alla Cassacolf, secondo le scadenze previste.

La somma di tutti questi elementi, al netto delle trattenute dei contributi, determina il costo mensile a carico della famiglia che intende assumere una badante convivente a tempo pieno, ovvero 1.675,92 euro.

Per un esempio dettagliato delle spese vi rimandiamo all'esempio fornito da Assindatcolf sul proprio sito internet.


Fonte: https://lavorodomestico.assindatcolf.it
DOCUMENTI E SERVIZI IN EVIDENZA:
  • Atto dichiarativo di impresa familiare

    L'art. 230 bis del codice civile costituisce una norma di chiusura in quanto regola i rapporti che si vengono ad instaurare tra titolare dell'impresa e suoi collaboratori - parenti e affini - quando tra questi non sia stato configurato un diverso rapporto [quale prestazione di lavoro subordinato (art. 2094 del codice civile), società (art. 2251 del codice civile), associazione in partecipazione (art. 2549 del codice civile), o comunione di azienda (art. 177 del codice civile)].
     Ad ogni modo, quando il rapporto tra familiari risulta inquadrabile nell'ambito dell'impresa familiare, la norma prevede che qualora i collaboratori prestino la loro attività di lavoro in modo continuativo nella famiglia o nell'impresa familiare, gli stessi hanno diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato, a partecipare:

    • agli utili dell'impresa familiare;
    • ai beni acquistati con essa e agli incrementi dell'azienda, anche in ordine all'avviamento.

    a cura di: Dott.ssa Cinzia De Stefanis
  • Ricorso avverso avviso di accertamento. Eccezione di decorso del termine decadenziale

    Ricorso avverso avviso di accertamento. Eccezione di decorso del termine decadenziale

    La sospensione di cui all'art. 67. D.L.n.18/2020, pari ad 85 giorni non può essere considerata operante, come confermato dalla stessa Agenzia delle entrate nella circolare 20.08.2020, n. 25, secondo cui "…può ritenersi ormai superata ….” in quanto lo stesso periodo (8 marzo - 31 maggio 2020) è ora ricompreso nel più ampio arco temporale in cui opera la proroga dei termini di decadenza disciplinata dall'articolo 157, D.L. n. 34/2020.

    a cura di: Dott. Attilio Romano
  • Ricorso avverso cartella di pagamento. Eccezione di decorso del termine decadenziale

    Ricorso avverso cartella di pagamento. Eccezione di decorso del termine decadenziale

    Nell’interpretazione degli enti di riscossione, dalla lettura combinata della normativa emergenziale da Covid-19, con riferimento ai termini di prescrizione e decadenza, l’agente avrebbe la possibilità di procedere legittimamente alla notifica dei ruoli affidati beneficiando della proroga per tutti i carichi il cui decorso dei termini ha interessato l’annualità 2020.

    a cura di: Dott. Attilio Romano

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